Trasferimenti per assistenza al familiare disabile, pensione di reversibilità e mobbing verticale.
La cassazione civile, alcuni tribunali e le corti d’appello si sono espressi riguardo alle domande di trasferimento per assistere il familiare disabile, alla pensione di reversibilità e agli obblighi del datore di lavoro in caso di mobbing verticale.
TRASFERIMENTO PER ASSISTERE IL FAMILIARE DISABILE: COSA ACCADE IN CASO DI MORTE DELL’ASSISTITO?
Con la sentenza n. 34090 del 06-12-2023, la Cassazione Civile stabilisce che in tema di pubblico impiego, il trasferimento della sede di lavoro per assistere un familiare disabile non è revocato se l’assistito muore. Il venir meno dei presupposti in appello, infatti, può solo dare luogo all’attivazione di un nuovo iter che necessita di ulteriori valutazioni.
In data 06-12-2023, la Cassazione Civile stabilisce che la sostituzione nell’incarico di dirigente medico del servizio sanitario nazionale ai sensi dell’articolo 18 del Ccnl 8/6/2000 per l’area della dirigenza medica – applicabile ad ogni ipotesi di vacanza della dirigenza di struttura complessa (e quindi anche quando l’assegnazione provvisoria riguardi un posto di nuova istituzione nel quale non vi è un titolare assente o cessato) – non si configura come svolgimento di mansioni superiori poiché avviene nell’ambito del ruolo e livello unico della dirigenza sanitaria, sicché non trova applicazione l’articolo 2103 Cc e al sostituto non spetta il trattamento accessorio del sostituito ma solo la prevista indennità sostitutiva, senza che rilevi, in senso contrario, la prosecuzione dell’incarico oltre il termine di sei mesi (o dodici se prorogato) per l’espletamento della procedura per la copertura del posto vacante, dovendosi considerare adeguatamente remunerativa l’indennità sostitutiva specificamente prevista dalla disciplina collettiva e, quindi, inapplicabile l’articolo 36 della Costituzione.
PENSIONE DI REVERSIBILITÀ IN CASO DI MORTE DEL PENSIONATO
Con la sentenza n. 33580 del 01-12-2023, la Cassazione Civile stabilisce che in caso di morte del pensionato, la vivenza a carico si pone quale fatto costitutivo del diritto alla pensione di reversibilità nei confronti del figlio superstite.
PRESUPPOSTI E DECORRENZA DELLA PENSIONE DI ANZIANITÀ
Con la sentenza n. 25075 del 23-08-2023, la Cassazione Civile stabilisce che in applicazione della regola generale sancita dall’art. 22, comma 5, della l. n. 153 del 1969, la pensione di anzianità decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda; ne deriva che, qualora alla data di presentazione dell’istanza amministrativa difetti uno degli elementi costitutivi del diritto alla prestazione (nella specie, non era decorso il termine di cui all’art. 12, comma 2, lettera a), del d.l. n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 122 del 2010), la domanda dev’essere respinta, ma la parte istante ha facoltà di presentare – al momento della maturazione di tutti i presupposti – una nuova istanza e dal primo giorno del mese successivo alla presentazione di quest’ultima va individuato il decorso della prestazione.
MOBBING VERTICALE: OBBLIGHI DEL DATORE E DEL PRESTATORE DI LAVORO
Con la sentenza n. 66 del 24-07-2023, il Tribunale di Teramo stabilisce che il datore deve essere condannato a risarcire il danno non patrimoniale liquidato in base alle tabelle milanesi laddove la fattispecie rientra sicuramente nel fenomeno del c.d. mobbing verticale (o bossing), atteso che i comportamenti denunciati hanno carattere sistematico, risultano far parte di un disegno unitario di prevaricazione, sono stati commessi in un considerevole arco temporale (in riferimento al loro considerevole numero), provengono esclusivamente dal superiore gerarchico ed appaiono connotati dal dolo specifico richiesto.
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